Era ormai un rituale,
vederti china sulla siepe in boccio
a dedicare parole ai fiori:
_Loro sanno ascoltare ogni nostro atteggiamento
più che le parole,
che quelle sai, sanno ben mentire…
non le mie carezze sui petali
non le mie mani che scorrono il terreno intorno
e donano acqua e vita e costante cura.
Le piante hanno una voce sola
per dirmi grazie
attraverso il carosello di colori, effimera bellezza
che torna a trovarmi fedele, ad ogni stagione_.
Ed è questo il mio ricordo ricorrente.
Quello che cancella gli altri che tu sai…
Sorridevi, credendoti non vista e nel dialogo con quel tuo universo profumato ti sentivi compresa
non ti sentivi tradita, nel luogo dove non riuscivo ad entrare
per farne parte anch’io e forse non lo volli davvero.
Allora, non era tempo.