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– Chi sei?
– Sono la Paura
– Non ti vedo! Come sei fatta?
– Sono il fulmine che graffia come artigli affilati la corteccia di querce secolari. Sono il fuoco che divampa e brucia le carni. Sono un uragano devastante, sono l’abisso che si apre sotto i tuoi piedi quando la terra trema. Ma più spesso ho il volto di un uomo
– E cosa vuoi?
– Voglio insinuarmi nella tua anima e restarci.
La Paura inizia la sua conquista ed è più facile del previsto. Sul suo percorso s’imbatte in un vecchio, seduto sulla porta a guardare il nulla, ad aspettare nessuno.
– Chi sei?
– Sono la Paura
– Ah già! Ti conosco da tutta la vita ed ora sono troppo stanco per parlare con te!
Beh, è solo un vecchio in fin dei conti…
E adocchia un bimbo seduto in riva al mare; gioca ad impastare sabbia e acqua e si stropiccia gli occhi col dorso paffuto della manina, cercando di togliersi i residui del gioco.
La Paura diventa un’onda che gli fa perdere l’equilibrio.
– Chi sei? – chiede la vocina con un sorriso divertito.
– Sono la Paura!
– Ciao Paura! Vuoi giocare con me?
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