Ho sentito vociare di qualcuno che vive di sogno e di poche sicurezze che costui è un “poeta”, con un’accezione strana, definito nella categoria dei deboli, che disprezzano la guerra, solo per paura di rimetterci la pelle.
Quanto coraggio, invece, in quella penna intinta nel sangue: poeti patrioti, solitari, solidali con sofferenze ed umane miserie, partecipi di altrui gioie e vestali del fuoco d’amore in ogni suo
aspetto.
Poeta
vecchia ballerina con le punte consunte
elettricista incingolato su irti pali
equilibrista degli accenti sulle metastasi dell’anima
fantasista della parola
a cui è concesso di fare con i sentimenti
l’Amore e la guerra che ai più
riesce di fare solo con il corpo.