Pianse lacrime come spruzzi marini
veniva a ricongiungersi con la sua essenza
su quello scoglio levigato dalle onde e
come un onda stanca
si stendeva a seccare ossa e pelle
sulle piume tenere di muschio salmastro
Porgeva la faccia al vento iodato
e i silenzi al grido stridulo di cineasti
gabbiani che le regalavano l’effimera gentilezza
del volo dorato
Ogni nuova stagione rinnovava
e moltiplicava domande
che erano poi preghiere
di un grazie sentito
alla vita
per esserci ancora
lì
a goderne
di tutto quel bene profuso
infinito e pur contenuto
nella meraviglia degli occhi
nell’inebriante profumo dei sensi
e nell’intima consapevolezza
della grazia più totale
by