Marino_montano
marino: _ Lo vedi tu il mio azzurro, cangiante, immenso…
montano: _Lo vedo nel mio cielo, fino a toccarlo.
montano: _Ed il mio prato invece lo vedi tu?
marino: _…E’ qui, sotto di me, nella selva profumata di alghe_…
montano: _Lo senti tu il mio attrito di rocce ataviche e graffianti?_
marino: _L’ho tutto nella scogliera che mi circonda e mi fende a tratti_.
montano: _L’hai tu il canto di uccelli e il richiamo di fiere impavide?_
marino:_ …Ho il suono incantato di epiche sirene, eco di altrettante conchiglie..
ed i miei mostri marini non son certo da meno_.
montano: _Ma le mie vette, alte e superbe, sono scala per soli angeli…_
marino: _…Non si creano forse da me onde terrificanti?
che sfidarle costa agli umani._
montano: _Io sono la montagna, ed il mondo visto da quassù è solo mio._
marino: _Io sono il mare e catturo nel mio specchio tutto il tuo mondo._
montano: … _E’ a me vicinissimo il sole, nasce e scorre tra i monti_
marino: …_E’ da me che torna per posarsi e quell’istante come bacio ci congiunge._
Sorride il monte al mare fratelli tra loro e figli della comune madre terra.
Complementari e diversissimi, parte di uno stesso disegno, che non ci è dato di sapere
ma goderne è già un miracolo di suo.