Siamo state più che amiche
ed è impossibile pensare
che ora non posso neppure avvicinarti
per sapere di te
di quello che t’accade e ti devasta.
Non ci accomunava nulla allora
nessun interesse
ma le nostre madri erano sorelle
e questo bastava a farci provare
un profondo reciproco affetto
diventato confidente e sincero
affezionato e fraterno.
Tu a lavorare dopo la quinta elementare
e io con la propensione
alla lettura perenne.
Tu col fidanzatino in boccio
che poi t’è sposo
io a cercar l’amore nei peggiori bardicaracas.
Tu, attenta a non sporcarti di sabbia
e io a rotolarmi come una selvaggia.
Tu adiacente alla dieta
per non pigliare grammi
io pronta a nutrirmi
delle tue rinunce golose.
E mi consideravi aliena
e ti stupivano certi miei discorsi
che escludevi a priori
rinunciando a giudicare
e a comprendere pure
in quel tuo sguardo
un po’ preoccupato per me
che mi faceva ridere
e ti contagiava il mio sorriso
che tu credevi folle
e sì, sì che lo era.
Mi lasciavi intendere
il mondo dei semplici
di chi si prende tutto
senza farsi patunie
e adesso so per certo
che avevi ragione tu.
Non approvavi nulla di me
tranne forse quella mia disponibilità assoluta
e la capacità di sbeffeggiare le difficoltà
per trovar rimedi
o il modo per raggirar l’ostacolo.
Invece a me è sempre piaciuta la tua genuinità
quel tuo non crearti mai troppi problemi
che vengono da sè -dicevi-
nell’avvicendarsi delle situazioni.
Troppo presa dal quotidiano lavoro
e sì che ne hai fatto tanto.
Tanto davvero.
La vita ha però chiesto un breack
e non certo di vacanza
e io non so come fare
a dirti che mi dispiace
da morire
e che la vita fa veramente schifo
a prendersela con te
che mai le hai fatto domande
e l’hai vissuta con rispetto
con un rispetto che non merita
se ti ripaga a calci.
Ma
Ti voglio bene e prego.
Prego perchè così mi è stato insegnato.
Ti voglio dire
che non è facile vederti sfiorita
ed è per questo che non mi vedrai dietro la tua porta
anche se ogni istante i piedi della mente
percorrono la strada che mi porta al tuo abbraccio.
Sei nel mio cuore
e se ne avesse il potere
l’affetto che mi lega
basterebbe da solo
a tirarti via dal male
da tutto il fiele
che la vita ti ha reso
in un inspiegabile
assurdo
balordo
“fuori campo”.
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