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“Mi vuoi bene tu?”
Quante volte l’abbiam chiesto
bambini
all’amico del cuore
e puerilmente
alla mamma perfino.

Come se il ‘bene’ fosse
l’unico stato di grazia
del nostro esser persona.
E ora?
Adesso è lo stesso?

Adesso che abbiamo smesso
di credere in dio
che non abbiamo dubbi
perchè la realtà
li ha trafugati tutti.

Adesso che la vita
ci ha colmati di cose
giocattoli complessi
che riempiono le ore
di illusione e di menzogne.

I venditori di giochi di prestigio
hanno fatto le loro fortune
regalandoci la speranza del sogno
chimera meccanica
che rallegra senza farci felici
e rischiara ma non sa riscaldare.

Che illuda ne siamo anche consci
e della nostra sete di bene
si prende gioco.

Come se fosse un misero gioco
la ricerca del ‘bene’
quello alto
a cui aspirano gli angeli
persone minime
senza ali

ma con l’anima
che ricerca ancora ‘dio’
nei posti di umana sofferenza
come nei luoghi di piacere.

Ovunque l’uomo guardi al suo simile
con la tenerezza di bambino
e ancora gli chieda
“Mi vuoi bene tu?”.

 

 

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