dopo il pleniluvio
come magica pellicola
di riflessi
e flash astrali
mostra
agli occhi increduli
della mente sfitta
l’amore d’un tempo:
fatto
detto
giurato
e poi tradito
Vascello
mortificato
e stinto
depositato sul fondale
come bottiglia
gravida di messaggi a tempo scaduto
e a grandi conchiglie tropicali
che come confessionali
sigillano frasi seriche
e respiri sommessi
affogati nella passionalità
più sincera
di promesse dissacrate
figlie di un amore carnale
giurato
e sottoscritto
con inchiostro indelebile
sul foglio che balia
di procelle paurose
ora danza solitario
prigioniero degli umori
dei flussi
del vento.
Al ridosso di pensieri confusi
che solcano l’onde
senza lasciare traccia
come cicatrici dell’anima
invisibili
ai più
dilaniati dalla tempesta.
Ma non c’è notte
che l’alba nuova
non sappia dipanare
rischiarandola
al calore d’un sentimento
forte
che è
conforto
ascolto
comprensione
emerso tra nuvole macere
intatto figlio della fiducia
raro ingrediente
dell’umanità migliore:
Amicizia
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