Un uomo, che aveva avuto più di quanto desiderabile offrisse la bieca esistenza, finì col non apprezzarne la notevole fortuna.
Un irretente quanto irreticente senso di incompiuto lo spingeva verso altri luoghi,
dove altre bellezze empiriche aspettavano di essere esplorate.
Il viaggio fu proficuo, trovò anche meglio di quanto agognato,
ma la beltà aveva un costo, esigeva il non ritorno in cambio della dedizione completa.
Il viaggiatore guardò il futuro ed il passato e non ebbe dubbi.
La bellezza esigeva un obolo, condizioni di riscatto e concessioni vincolate, quindi non era amore.
Riprese il suo viaggio nel viaggio di ritorno, la consapevolezza era amara ed i suoi occhi era tristi per la rinuncia.
La bellezza lo vide allontanarsi e restò stranita non era avvezza al dissenso. Comprese che stava perdendo qualcosa d’importante
e, preso il primo volo, lo raggiunse.
Si ricongiunsero per un viaggio nuovo, da completare insieme,
bellezza e libertà.
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