Quando passerà, questo sentimento nascosto tra barattoli di conserva e spilli di sabbia rimasta nelle scarpe da tennis, dopo interminabili passeggiate verso il nulla;
torneranno le cose di sempre:
Le scale, le chiavi, i gatti,
gli occhiali da vista e gli abbracci consueti.
Il focolare spento
restituirà alle mura il calore
degli anni d’inverno…malgrado l’invadenza del sole, là fuori.
Regista di una nuova estate,
invecchiata e secca dal caldo asperso e opprimente.
Riposando ogni notte, acquietandolo,
quando è quasi mattina,
quel pensiero forte, costante,
mai troppo lontano, da non poterlo proteggere;
esposto ad illazioni e crudeltà ciniche della mente.
Ma a luci spente gelano anche le lacrimee tutta la neve dell’ignoto
ci separerà dal sogno,come muraglia impervia,
Isola dai vetri colorati dell’immaginario
ogni nuova notte si ricostruisce
un ponte tra sogno e desolata realtà,
d’un divenire sempre in contrasto col reale.
Ogni notte partorirà speranze
cattive allieve della logica,
tutta la matematica del mondo non ricondurrà alla certezza di formule e sistemi…
inamovibile seguendo il cuore, inciampando nei suoi dettami, sarà una costante sbagliare,
restando fedele a se stessi.
Un sorriso e tante frasi sospese,
occuperanno pensieri vacui,
arrotolati nella carta da fumo,
e nel vapore torneremo ai nostri percorsi di finta affezione al passato.
Ci visiterà quel solito dolore,
Ci perderemo in flussi di pensieri usati,
indistricabili tra l’acciaio e oro,
fili di seta e fili di paglia.
Non ricorderai neppure il nome di chi forse amasti
e se davvero amore fu o fui.
…nei dubbi pare si confermi la certezza…
byLa mente rigetta il dubbio, è certezza… Fu amore… E” amore, che non si declina come un qualsiasi verbo al passato
Il sentirlo vivo arruffa i capelli, annodati con forcine di ferro laccato,quasi divelti dal turbinio di palpiti del cuore in tempesta, trattato come le cose di poco conto, che invece ha un conto aperto in pizzeria e una gran fame.
Un dubbio sul dire o tacere, dei capelli che hanno ancora il colore del campo
e l’odore dei gigli bagnati.
ed il passo è leggero
non traccia solchi e scompare con delicata eleganza,
scia di benevolenza e fiducia,e da quella ricominciare a vivere senza…senza mai certezze.
Lasciare piangere, ancora per l’ultima volta di un giorno qualunque,
l’adolescente che dietro le quinte
rivede l’immagine sua in un replay,
nella notte in cui i grilli son violini
e le ombre degli alberi
orchestrali
e la fanciullezza d’intenti,tramuta,
accora, rincuora, consola,
…percorrendo lo spazio tempo di istanti ruvidi e senza esitare
giungere impreparati al precipizioa pochi, davvero pochi passi dal conforto degli abbracci che proteggono, parando i colpi sempre più incalzanti dell’età che accompagna l’ombra dei desideri e fallimenti,
ombra e sostanza di un amico
che ci conosce da sempre,
eppur de nostri intimi timori
non ha nessun rispetto.