Il morbido cuscino
profumato dello shampo
di capelli ancora bagnati dalla doccia serale.
Un libro stropicciato
aperto
su una storia non importante
e fin troppi pensieri
agganciati tra petto e stomaco
per una vita breve
davvero non richiesta
al punto che cielo
mare e l’ottava meraviglia
si sarebbero potute evitare
se il contraccambio
non le conteneva
e non le avrebbe potute sostenere già più.
Tutte le lacrime in quel cuscino
nascoste e defilate fino a scomparirvi.
La notte, come incauto disastro
sarebbe finita
prima o poi
e la porzione di sogni
che non spettava
chissà a chi sarebbe toccata.
Magari a qualche
venditore di tappeti
nomade e fortunato
tenuto in vista dal mondo.
Ma di lui il mondo
non si cura
tranne che per qualche istante
sulle sue spalle
porta peli e polvere
che spaccia per colori
e a tanti ha venduto segreti
pur le confidenze
illudendo ciascuno che fossero solo sue.
Le confidenze
preziose flebo di fiducia
insite in cuori semplici
un po’ idioti che ci han creduto.
Le confidenze amico sono tali
se pronunciate una volta
una soltanto e quasi in silenzio
e come sul cuscino il pianto
l’orecchio che le ha ricevute
nello stesso istante dimentica
e più non saprebbe pronunciarle.
Vale una ghianda la parola di un mercante
se assieme alla sua merce
ha dato via anche il suo onore.
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