Tanti sono gli esseri sensibili
troppi gli insensibili
e contati quelli sensitivi
poi ci son quelli come me
quasi normale (se normale ha un senso)
salvo sentirsi come Cassandra
a predire il futuro
un banale anteriore inascoltato
nel vano confuso ciarlare
diretto verso chi non vuole ascoltare
per pura e irrazionale ostinazione
Non è magia
ma logica conseguenza di ciò che è facile prevedere
poichè ad ogni azione
corrisponde una legge naturale
che un briciolo
di follia può variare
e l’eccezione non può che alterare
Cercando tra i ricordi chi non c’è
né immaginando il futuro
ci sarà
Eppure questo vuoto nella sfera di vetro
fa male e non mi pare razionale
Credo non sia neppure giusto desiderare
qualcosa che si sa non possa accadere
E diventa un gioco
riempire il tempo
ridendo in faccia alla maga di picche e quadri
che vorrebbe predire il domani
e non vede le mie braccia senza anelli nè mani
e che bugie plateali
ne ho sentite fino al rigetto
ogni notte si rigirano nel letto
Dove più non so pregare
ma piangere di rabbia lenta
verso chi si incupa e falcia margherite
buttate in terra sfinite,
nello stupido gioco
del petalo che ama
e quello che invece dice che non t’ama
Oracoli da due soldi
sfogliatevi i capelli
fino a mettere a nudo il cranio da imbecille
a rivelare se dentro c’è un cervello
o un solitario informe corbello
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