Non era stato difficile diventare amica di Ross. Un sorriso aperto e generoso, di chi sa dare ed ha bisogno d’affetto e continue conferme di questo. Ci accomunavano la passione per il disegno, per le canzoni e il più elementare piacere di farsi compagnia, specie nelle lunghe sere estive, quando la badante rumena preferiva stare al PC, connessa con i problemi della figlia adolescente; e marito a ridosso della sua poltrona attaccato alla TV, con i suoi programmi di calcio eccetera.
Io e Ross ci ritrovavamo a chiacchierare gioiosamente, ma anche un po’ a piagnucolare sulle nostre vite, liberamente come fanno i bambini, con la fiducia riscoperta di chi non teme tradimento.
Confidenza e complicità costruite su di una mia personale vicinanza alla malattia e di un suo approcciarsi a me, come persona, senza farmi sentire inopportuna, fingendo di capire sempre i miei discorsi e ricambiando le mie attenzioni con l’impagabile affetto espresso col sorriso. Ma anche ritrovandoci nell’allegra passione per il buon cibo, i dolci e per l’immancabile gelato, piccole cose con cui riempire serate gioiose di amicizia autentica.
Quello che mi stupiva di Ross era e rimane il grande sorriso, col quale mi confermava il suo assenso. Le parole, per quanto aderenti, non saprebbero interpretare quello che un sorriso come il suo può trasmettere. Ho con me, come divertenti reliquie, un po’ di sue foto: carnevale, al mare, e soprattutto di fedelissimo fan della squadra del cuore. Come pure conservo i disegnini deliziosi, “pensierini” che è suo diletto preparare per me e per tutte le persone che ama. A riguardarli, mi mettono allegria e malinconia, suscitano ricordi di tenerezza che mi fa piangere dal ridere.
Amaro pensare che purtroppo tutto ha fine. Cambiando casa, non siamo più vicini, mi rammarico di non avergli saputo spiegare perchè mi sarei allontanata da lui, che spero non l’abbia vissuto come tradimento o abbandono, lui che non saprà mai abbandonare o tradire. Conto di tornarci presto, a trovarlo, e a chiacchierare ancora un po’, ma ho un po’ paura di farlo piangere, preferisco pensarlo sorridente, come sempre. Ross è il sorriso buono e senza veli, che con la “sindrome da bambino per sempre”, mi ha insegnato la sincerità, la sensibilità alla quale non sfugge neppure un sintomo di tristezza, che riesce a mettere il buon umore, con un equivoco buffo pieno di ingenua fantasia, ed una battuta franca. come un gettito d’acqua fresca, rigenerante.
Mi manca il mio amico “splendente”, come quel suo sorriso, che ho nel cuore, con la certezza che nel suo ci sono anch’io, tra le persone più care.
by