La moderna psicologia si fregia di poter stabilire, quasi con esattezza, il carattere o comunque lo stato d’animo d’un bambino non ancora adolescente, sulla base dei suoi disegni a tema libero. Questo forse per fare sensazione, diffondendo falsi criteri di valutazione che possono, come tutto quanto riguarda l’universo bambini, essere controvertiti e smentiti da fatti oggettivi. Il bambino che rappresenta cieli sereni, sole, cieli azzurri e casetta a punta con tegole ed alberello, sarebbe sereno; per contro, non lo sarebbe chi disegna mostri o adopera colori forti e fa pasticci, talvolta bucando il foglio, fino a strapparlo per delusione.
L’analisi dei due parametri richiede alternative all’interpretazione .
1) I bambini disegnano con spontaneità ciò che gli viene meglio; quindi, soggetti preferiti e comuni, come case, fiori ed alberi.
2) Copiano di frequente l’idea di un compagno e su quella ci aggiungono abilità e colore proprio, senza retro pensiero.
3) I bambini disegnano se stessi ed i genitori, per un principio innato d’identità.
4) I mostri sono tutte quelle figure che gli adulti non sanno percepire e rappresentano, assieme al male, anche il bene dei loro -supereroi-.
Un pensiero particolare è dedicato alla classica “casetta dal tetto rosso”: potrebbe rappresentare il luogo del cuore, il rifugio ambito, il posto sicuro e abitato da affetti; ma anche un luogo di disagio, nel quale urla e disordine non creano sufficiente pace e serenità, dove il bambino è perennemente triste e forse anche malmesso e violato.
In fondo la casetta con il tetto rosso e i fiorellini annessi è chiusa, preclusa al suo interno, quello che c’è dentro non è quasi mai rappresentato. E’ con delicatezza e sensibilità che la porta d’ingresso si può aprire, per comprendere le gioie o le tristezze interiori. Non ci si può fermare alla facciata, occorre la sincerità di cuore d’un adulto ancora “fanciullino” (Leopardi). Per comprendere un bambino servono gli occhi del cuore, di padre e madre attenti, e l’infinita tenerezza di una dolcissima nonna e di un caro nonnino.
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