La penultima vita
andrò a raccogliere fiori nei campi
e con spighe di grano farò
un grande bouquet.
Ornerò la mia casa
solo dei fiori in boccio
del giardino di una primavera radiosa
che profumano la terra
di sacro e di splendore
cancellando ogni odio ed ogni guerra.
Mi laverò sotto la pioggia estiva
e berrò di quell’acqua
che ha il sapore della terra neonata
primo latte della fontana della vita.
Cercherò la casa che il cuore conosce
e chiederò alla notte
di fermare il suo corso
e non sarà giorno
prima di aver detto tutto il mio bene
senza proferire parola.
Chiamerò per nome
tutti i miei amici d’infanzia
quelli scritti sul libro dorato
bimbetti mocciosi e scapigliati
dalle faccine paffute e dolcissime
per ciascuno avrò una carezza
e un ricordo scolpito
nel mio calendario in scadenza.
Bacerò quanti mi hanno donato sorrisi
e a chi mi ha reso odio per amore
lascerò un mio pensiero:
Non saprò, mai, odiare davvero.
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